Azioni
Eradicazione
dei Roditori su Tavolara e isolotti minori
A
Tavolara e negli isolotti adiacenti sono presenti il ratto
nero (Rattus
rattus)
e il topo
domestico
(Mus
musculus).
Il ratto
nero,
presumibilmente introdotto sull'isola in Epoca Romana, ha raggiunto
densità elevate, interferendo con molte specie animali e
vegetali. Costituisce infatti la maggiore causa di minaccia per la
Berta minore (Puffinus
yelkouan),
procellariforme nidificante sull'isola con la maggiore popolazione
mondiale (10.000-13.500 cp). Purtroppo i monitoraggi effettuati sino
a oggi indicano che solo una piccolissima frazione delle coppie
si riproduca con successo, a causa della predazione del roditore
sulle uova e pulli.
L'eradicazione del ratto
permetterà di proteggere una frazione compresa fra 1/3 e 2/3
della popolazione globale di questa specie, favorendo così un
cambio di tendenza nel trend della popolazione, oggi in evidente
declino. Sia
il ratto
che il topo
domestico,
nutrendosi di semi, di invertebrati e di piccoli invertebrati,
incidono inoltre sull’intero ecosistema insulare e mettono a
rischio la sopravvivenza di altre specie. L'eradicazione
del ratto
nero
avverrà mediante distribuzione di esche rodenticide, adottando
metodologie messe a punto e sperimentate con successo in varie parti
del mondo (Nuova Zelanda, America Settentrionale e in due isole
italiane). L'intervento seguirà le linee regolamentari
previste dall'ordinamento legislativo nazionale e regionale secondo
un protocollo operativo condiviso da più specialisti del
settore. Saranno
utilizzate differenti strategie di intervento e adottate specifiche
misure per prevenire e ridurre eventuali impatti diretti o indiretti
su specie non target. In alcune zone il principio attivo mescolato
con esche alimentari sarà distribuito in pellets grazie
all'ausilio di mezzi aerei, in altre sarà collocato in
dispenser utilizzati in attività di controllo di roditori.
Elemento indispensabile alla realizzazione delle attività è
la predisposizione di un piano di monitoraggio delle specie di
vertebrati e invertebrati che si pensa possano ottenere un vantaggio
o eventualmente uno svantaggio dalla messa in atto delle operazioni
di eradicazione dei ratti.

Eradicazione/controllo
di specie vegetali aliene a Tavolara
Nella
zona più antropizzata di Tavolara (Spalmatore di Terra) è
presente il fico degli Ottentotti Carpobrotus
sp.
Le
specie del genere Carpobrotus
(C.
edulis, C. acinaciformis e
ibridi fra le due specie), di origine sudafricana, sono considerate
fra le specie vegetali maggiormante invasive nelle isole e nelle zone
costiere mediterranee, come testimoniato da innumerevoli indagini, e
per questo motivo sono oggetto di un numero crescente di programmi di
eradicazione. Rilevante il fatto che dove è presente il
Carpobrotus
diviene
il principale alimento per i ratti (ne costituisce il 70 % della
dieta sulle isole Hyeres) e permette un incremento notevole delle
loro popolazioni e, di conseguenza, del tasso di predazione sugli
uccelli marini. Allo stesso tempo, i ratti favorivoscono la
diffusione del Carpobrotus
trasportandone
i semi fino a 100 m di distanza. L’eradicazione
a Tavolara di queste specie in una fase ancora iniziale
dell’invasione appare quindi necessaria ed estremamente
conveniente. In base agli esiti delle indagini preliminari potranno
essere individuate altre specie di piante esotiche. Qualora
nel corso delle indagini preliminari venissero giudicate
potenzialmente pericolose, potranno essere eradicate altre specie di
piante esotiche attualmente presenti con pochi esemplari e in
superfici limitatissime di Tavolara. L’intervento
sul Carpobrotus,
salvo difficoltà a oggi non preventivabili, sarà
effettuato interamente con estirpazione meccanica, senza uso di
prodotti chimici.
Riduzione
della popolazione di capre inselvatichite.
L’introduzione
di ungulati
alieni è una delle maggiori cause di minaccia per flora e
vegetazione negli ambienti insulari. Esperimenti recenti di
esclusione degli ungulati
hanno dimostrato il loro impatto negativo su Centaurea
horrida,
riducendone la rinnovazione e la diffusione così come la
sopravvivenza degli esemplari adulti. Le 4 specie di interesse
comunitario presenti a Tavolara (Brassica
insularis, Rouja polygama, Linaria flava
Centaurea horrida)
sono tutte danneggiate da pascolo e calpestìo. Il
sovrapascolamento ha effetti negativi anche sugli habitat di
interesse comunitario e nelle aree montane dell’isola impedisce
la rinnovazione delle specie arboree e arbustive più appetite
(ad es. Acer
monspessulanum).
L'opzione
gestionale ritenuta generalmente preferibile per popolazioni insulari
di capre
(tranne che nei casi di popolazioni di remota introduzione e con
interesse scientifico quali ad es. la capra di Montecristo) è
l’eradicazione. A Tavolara appare però opportuno
procedere con un'iniziale contenimento numerico della popolazione,
per valutare gli effetti di un minor carico sull'ecosistema insulare
che potrebbe favorire il mantenimento di svariati habitat di
interesse comunitario la cui presenza è legata a moderati
fattori di disturbo. Si
prevede di catturare le capre
per
mezzo di recinti di cattura e successivamente di cederle in adozione
a chi ne farà richiesta.
Attivazione
misure di biosecurity
Nei
programmi di eradicazione di specie aliene in aree insulare una fase
cruciale per permettere il successo conservazionistico
dell’operazione (nel nostro caso in primo luogo la tutela della
berta minore) è quella del post intervento, quando devono
essere messe in atto le cosiddette misure
di biosecurity,
cioè le attività che
hanno
lo scopo di ridurre il rischio di reinvasione da parte della specie
rimossa.
Su
Tavolara si dovranno prevedere sia misure
regolamentari
(divieto di trasporto sullì’isola di piante aliene
invasive), sia azioni
di informazione
per sensibilizzare i proprietari di imbarcazioni che raggiungono
l’isola, sia infine l’allestimento
di un sistema di postazioni per
tentare di intercettare un eventuale ratto che dovesse scendere a
terra.
Tali
attività sono ovviamente previste nelle fasi conclusive del
progetto, ad eradicazioni completate.
Esempio
di un sistema di protezione per impedire ai ratti di scendere da
un’imbarcazione lungo le cime.